I Piani di Castelluccio, insieme al Vettore e gli altri rilievi circostanti si possono considerare il gioiello paesaggistico e naturalistico dell'Umbria.
La conservazione dei caratteri ambientali e la vocazione naturale di questo comprensorio costituiscono una esigenza civile alla quale per nessuna ragion si deve rinunciare.
Questo vasto territorio si può considerare come il luogo degli endemismi e dei relitti, di grande importanza scientifica e culturale.
Il Pian Grande di Castelluccio, si estende con orientamento N - S per circa 7 Km di lunghezza, ed ha una larghezza media di circa 3 km.
E' attraversato da sentieri, mulattiere e dalla strada provinciale che conduce a Castelluccio. Allo stato attuale, l'intera superficie del piano è un'unica vastissima distesa erbosa dall'aspetto vellutato, ad eccezione di limitati lembi di faggeto relitto. Proprio questa vegetazione, la foresta di faggio, copriva le pendici dei monti e gran parte dei piani alla vigilia dell'antichissima colonizzazione umana di questo territorio. L'aspetto attuale è quasi esclusivamente opera dell'uomo-pastore, che da dissodato nei secoli, con l'antrica pratica del ranco, migliaia di ettari di foresta per fa posto a quella che è ancora una delle più grandi stazioni pastorali dell'appennino.
Completamente disabitato presenta solo due casaletti, uno sul margine meridionale (Casale Carbonara) ed uno sull'estremo occidentale (Casale Guglielmi). L'altitudine, contrariamente a quanto si possa pensare in merito ad un piano, è variabile; varia dai 1300m nei pressi dei rilievi, a circa 1260 sul fondo di alcune doline. La quota minima viene raggiunta in corrispondenza del Fosso dei Mergani, 1252 m di quota.
La genesi del Pian Grande, risale ad un remoto quanto grandioso sprofondamento dei calcari lungo le linee di faglia rappresentate dagli attuali rilievi che delimitano il piano.
L'origine carsica di questi altipiani, è testimoniata dalla presenza di doline a scodella con fondo impermeabile, provviste di acqua per molti mesi l'anno e doline a imbuto con fondo permeabile. Il fenomeno carsico più marcato dell'intera area, è rappresentato dal Fosso dei Mergani.
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